domenica 2 giugno 2013

Superare il Bonus-Malus? Con la telematica si può!

Partiamo da un dato oggettivo: in Italia si assiste al fallimento del sistema Bonus-Malus. E’ un fatto. Dal ’94 ad oggi si è assistito ad un aumento delle tariffe Rc Auto vertiginoso, con punte, in buona parte del territorio italiano ( quasi la totalità del mezzogiorno ), oscene. Partendo dal fallimento di questo sistema che, in teoria, dovrebbe premiare l’assicurato virtuoso, ma, che in pratica, lo penalizza annualmente in maniera indiscriminata, se ne ricava la necessità di riformare tutto il sistema. Indipendentemente dai provvedimenti volti a superare le degenerazioni nate dai costi dei sinistri, occorre agire sul fronte del sistema di calcolo della tariffa. Occorre superare un sistema che non è in grado di premiare chi ha uno stile di guida ed un comportamento corretto. Il cliente virtuoso è disperso nei meandri di una massa indistinta su cui si riversano le inefficienze del sistema, l’assicurato è visto come un cittadino vessato in base alla propria residenza. Il parametro residenziale fagocita la tariffa, provocando discriminazioni tra cittadini di serie A e serie B, in virtù di un codice di avviamento postale. Oggi esistono strumenti in grado di monitorare il tipo di guida, attraverso parametri oggettivi. La tecnologia offre una grande occasione, sfruttiamola. La tecnologia telematica può consentire al cittadino di dimostrare in modo oggettivo di essere un automobilista virtuoso, perché non viaggia a velocità folli, perché non accelera o decelera in modo sconsiderato, così come può consentirgli di dimostrare che la dinamica di eventuali sinistri non è a lui imputabile, mentre oggi sappiamo benissimo come a spuntarla siano spesso gli habitué del sinistro, ossia quelli che usano farsi rimborsare colpi di frusta inesistenti, trovare testimoni ad hoc, mettere in soggezione psicologica la controparte con atteggiamenti aggressivi, etc.
La tecnologia può oggettivizzare i parametri su cui basare il calcolo del premio della polizza.
L’attestato di rischio, oggi, è solo un foglio di carta, a cui le compagnie credono poco, schiave del parametro residenziale, unico verbo a cui inchinarsi. L’Indice di Rischiosità Oggettiva (IRO) i cui dati sono alimentati da meccanismi elettronici telematici che registrano l’attività del veicolo, daranno l’opportunità di valutare il rischio e calcolare il premio di polizza su basi serie e rigorose.
Riusciremo a riformare il sistema? Cambiare non è mai facile, soprattutto, quando sulle inefficienze dello stesso, guadagnano i tanti che si sono costruiti rendite di posizione. La tariffa basata esclusivamente sul parametro territoriale ( di fatto è l’unico parametro che incide seriamente sul premio ), è un’ingiustizia. La tariffa che si basa sull’effettivo rischio che un soggetto possa provocare dei sinistri e basata sulla “vera” storia assicurativa dell’assicurato, è la giusta soluzione.
Proposta di Legge: Le Professioni per l'Italia





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